Piano per l'Invecchiamento Attivo della Città Metropolitana di Cagliari
#PianoInvecchiamentoAttivo Costruiamo insieme la strategia del territorio sulle politiche per l'invecchiamento
Stiamo vivendo cambiamenti di portata globale in settori come ambiente e clima, tecnologie, economia e mercati in evoluzione, politica e geopolitica emergenti, nuove scienze biomediche e della vita. Questi cambiamenti sono interconnessi e interagiscono con i sistemi sociali, generando trasformazioni e mutamenti nelle società e nelle vite dei cittadini.
Le due transizioni più rilevanti attualmente sono quella ambientale-climatica e quella tecnologica digitale. Tuttavia, una terza, la transizione demografica legata all'invecchiamento della popolazione, ha un impatto significativo sulle società e sulla loro sostenibilità. Affrontare queste transizioni richiede politiche adeguate e coerenti, con impegni istituzionali concreti. In particolare, per quanto riguarda la transizione demografica, è necessario riorientare le politiche pubbliche in modo innovativo e determinato.
Dotarsi di un Piano per l’Invecchiamento Attivo e della solidarietà tra le generazioni per la Città Metropolitana di Cagliari è, dunque, una necessità ed insieme un'opportunità.
La necessità deriva dall'urgenza di affrontare la "transizione demografica” in termini di responsabilità pubblica istituzionale e di policy più allargata, poiché questa va rimodellando gran parte della vita sociale ed economica con conseguenze trasversali di ordine personale e sociale. L’opportunità è legata al fatto che, per governare una transizione di questo tipo, è richiesto un approccio innovativo basato su un profondo cambiamento culturale diffuso e un cambiamento sociale conseguente.
L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce “invecchiamento attivo” il “processo di ottimizzazione delle opportunità per salute, partecipazione e sicurezza al fine di migliorare la qualità della vita man mano che le persone invecchiano”. L'OMS ha quindi indicato tre pilastri individuati cruciali per l'invecchiamento attivo e per le politiche sul tema: salute, partecipazione e sicurezza. Se le persone rimangono in buona salute e in grado di gestire la propria vita anche in età avanzata, questo contribuisce al benessere generale della popolazione e consente di risparmiare sui costi delle cure mediche e dei servizi di assistenza. Il benessere aumenta anche se le persone in età avanzata possono partecipare attivamente e contribuire alla società, ad esempio attraverso l’apprendimento permanente, il lavoro formale e informale, le attività di volontariato, la partecipazione politica o alla famiglia. La sicurezza risponde, inoltre, alle esigenze sociali, finanziarie e fisiche richiedendo attenzione rispetto a piani pensionistici a protezione dei consumatori e dagli abusi.
Questi tre pilastri dell'invecchiamento attivo proposti dall'OMS sono alla base della costruzione di alcuni indicatori sul benessere delle persone in età avanzata. Nel 2015, la Commissione Economica per l'Europa delle Nazioni Unite e la Commissione Europea hanno introdotto l'Active Ageing Index, il cui obiettivo principale è quello di identificare aree in cui diverse politiche e programmi possano promuovere il contributo e il potenziale delle persone in età avanzata; per questo sono stati considerati quattro domini: occupazione, partecipazione alla società, vita indipendente, sana e sicura, nonché capacità (intesa sia come capacità dell'individuo che come ambiente abilitante) di invecchiare attivamente.
Seguendo tali indicazioni e nell’ambito dell’attuazione delle Azioni di Sistema del Piano Strategico Metropolitano denominate Vitattiva e Comunità diffusa, la Città Metropolitana di Cagliari sta sviluppando un Piano per l’Invecchiamento Attivo per il proprio territorio che, dopo un quadro conoscitivo delle attività già presenti in termini di politiche sociali, e un'attenta analisi delle abitudini e delle necessità della fascia della popolazione interessata, possa sviluppare progetti e politiche orientati a promuovere l’intergenerazionalità, lo sport e l’attività fisica delle persone di età avanzata e lo sviluppo di attività inclusive e orientate alla salute e al benessere.
In particolare sono stati individuati 6 assi strategici, di seguito elencati.
1. Promozione della salute e del benessere. Si tratta di promuovere lo stato di benessere psico-fisico e sociale delle persone lungo l’arco della vita. Obiettivo di questo asse è rafforzare, in tutti i settori della società, la consapevolezza che il benessere passa attraverso l’adozione di stili di vita adeguati, un ambiente sociale coeso ed inclusivo.
2. Contrasto alle discriminazioni (ageismo) e promozione dell’empowerment personale. Attraverso le azioni di questo asse si pongono gli obiettivi di contrastare le discriminazioni nei confronti delle persone di età avanzata, e promuovere l’autodeterminazione (empowerment personale) delle persone lungo tutto l’arco della vita, con un focus specifico sulla fase dell’invecchiamento.
3. Relazioni Intergenerazionali e contrasto all’isolamento sociale. La solitudine non si limita al fatto di vivere da soli, ma può essere strettamente connessa a questo. E’ importante considerare che qualsiasi cambiamento nelle condizioni di vita può influire sulla mobilità, modificare i modelli di relazione e contribuire all'insorgere di una solitudine indesiderata. L'obiettivo di questo approccio è promuovere azioni volte a contrastare la solitudine, prevenendola e alleviandola mediante il potenziamento delle reti relazionali e dei servizi in un’ottica di intergenerazionalità.
4. Partecipazione civica e sociale. Sentirsi parte di una comunità e di una società è fondamentale per il benessere delle persone di età avanzata. Questo può essere favorito mantenendo un'attività sociale che consenta alle persone di restare connesse alle proprie reti sociali, comprese quelle più vicine come amici e vicini di casa, e partecipando attivamente alla vita comunitaria attraverso associazioni e iniziative sociali. Promuovere la partecipazione attiva delle persone di età avanzata implica favorire ruoli attivi e responsabilità civiche e lavorative. Inoltre, stimolare la creatività e l'espressività personale e sociale può contribuire a mantenere un senso di scopo e soddisfazione nella vita di chi invecchia. La partecipazione attiva non solo beneficia le persone come individui, ma contribuisce anche alla costruzione di una società più inclusiva e coesa nel suo insieme.
5. Spazi ed edifici pubblici, spazi abitativi, mobilità. La città, intesa come ambiente urbano accessibile ed inclusivo, ha l’obbligo di favorire l’invecchiamento attivo. Dal 2007 l’OMS, promuove un programma specifico a cui le città possono aderire riguardo agli aspetti collegati ai fattori ambientali locali, sociali ed economici che influenzano la salute e il benessere delle persone di età avanzata che vivono in città. Sotto il profilo dell’ambiente costruito, si tratta di pensare e progettare gli spazi pubblici, le strutture e i servizi a scala umana. La definizione di ambienti e spazi adeguati alle necessità delle persone di tutte le età, richiede necessariamente la promozione dell'accessibilità universale, che comprende sia l'ambiente fisico (barriere fisiche) sia tutto ciò che facilita l'accesso fisico: la comunicazione (segnaletica), le tecnologie dell'informazione e della comunicazione e le modalità per realizzarla.
6. Apprendimento continuo. Un efficace sistema di protezione sociale per le persone di età avanzata dovrebbe favorire il loro coinvolgimento attivo nella comunità, permettendo loro di essere una risorsa sociale anziché solo beneficiari di servizi o interventi. Il concetto di "life long learning" (apprendimento lungo tutto l'arco della vita) si basa sull'idea che l'apprendimento è un processo continuo che si estende a tutte le età, correlato al concetto di "apprendimento permanente". Questo approccio mira a promuovere l'apprendimento continuo come strumento indispensabile per affrontare le nuove sfide che la terza età può presentare. In questo modo, gli anziani possono continuare a sviluppare le proprie competenze e contribuire in modo significativo alla società.
Il processo di redazione del Piano prevede, nella sua prima fase, delle attività di informazione e partecipazione finalizzate a rendere il processo esecutivo del servizio quanto più possibile informato, partecipato e condiviso per una co-progettazione del documento con amministrazioni, enti, associazioni e cittadini interessati per migliorare la qualità della vita delle persone di età avanzata del territorio metropolitano.
Per stimolare alla riflessione sul tema dell’invecchiamento attivo e sensibilizzare all’avanzamento di proposte specifiche per le comunità presenti sul territorio, è stato organizzato un primo laboratorio lo scorso 27 Marzo 2024 alla presenza delle amministrazioni locali e degli stakeholder del territorio per condividere la visione dell’ invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale. In questo incontro sono stati condivisi i principali concetti, esperienze e testimonianze del gruppo di lavoro, degli amministratori e degli operatori presenti afferenti al tema dell’invecchiamento attivo e della longevità.
La consultazione pubblica in atto intende raccogliere ulteriori contributi in tal senso da parte di tutti gli stakeholder consentendo di inviare progetti e proposte progettuali che possano essere presi in considerazione ai fini della costruzione delle linee di indirizzo del Piano di Invecchiamento Attivo, attraverso la pagina Progetti e Proposte.
A conclusione della consultazione verrà organizzato, nella seconda settimana di Giugno, un ulteriore incontro aperto alle amministrazioni e alla cittadinanza per la presentazione dei risultati.
Visita la pagina dedicata https://pia.sita-international.eu se desideri approfondire ulteriormente il progetto del Piano dell'Invecchiamento Attivo della Città Metropolitana di Cagliari.