PUC di Cagliari | La riqualificazione delle periferie
#puccagliari Consultazione pubblica sul tema della riqualificazione urbana delle periferie | Is Mirrionis, San Michele e Sant'Avendrace
Partendo dal lavoro svolto fino al mese di Marzo 2024, il Progetto Guida si sta ulteriormente definendo a seguito delle attività in corso di esecuzione relative al Programma Integrato, finanziato ai sensi del DPCM 6 dicembre 2016, nell’ambito del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia in attuazione della Convenzione del 6 marzo 2017 tra la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Comune di Cagliari.
In particolare, partendo dall’analisi dell’ambito di riferimento sono state evidenziate le criticità riscontrate e gli obiettivi da raggiungere, le attività eseguite e le azioni previste.
Il documento è strutturato nei seguenti paragrafi:
> L’ambito di riferimento
> Lo stato attuale e le criticità riscontrate
> Le previsioni del Programma Integrato
> Il processo partecipato con gli abitanti e con tutti i portatori di interesse: un modello sperimentale per la partecipazione e l’azione
> I progetti del Programma Integrato: le azioni da realizzare
L’AMBITO DI RIFERIMENTO
Al fine di riuscire ad attuare concretamente il “processo di rigenerazione” è stato analizzato con il necessario grado di dettaglio tutto il tessuto insediativo che presentava, in continuità spaziale, gli stessi caratteri di marginalità fisica e sociale, nel quale gli effetti urbani sono non scindibili. Sono state, pertanto, ricomprese, in continuità con il quartiere di Sant’Avendrace, le aree dei quartieri di San Michele e di Is Mirrionis, che a tutti gli effetti sono riconosciute come parte integrante di un unico ambito nel quale è necessario intervenire congiuntamente per non pregiudicare il raggiungimento degli “obiettivi di rigenerazione fisica e sociale”.
LO STATO ATTUALE E LE CRITICITA’ RISCONTRATE
La ricognizione dello stato attuale ha consentito di riscontrare diverse criticità che rendono i quartieri in oggetto con una qualità di vita non adeguata e con un forte disagio sociale per tutte le fasce di età della popolazione insediata.
In tutti i complessi di edilizia residenziale pubblica non risultano rispettati il disegno e gli usi prefigurati dal piano attuativo che li ha generati; in proposito si evidenzia, infatti, che mentre gli edifici residenziali sono stati realizzati nella quasi totalità corrispondenti alle previsioni di piano attuativo, lo stesso non risulta per quanto concerne le aree pertinenziali e quelle di uso pubblico contermini, di fatto facendo venir meno il raggiungimento di quegli obiettivi di qualità urbana e insediativa previsti in origine. In particolare la ricognizione sullo stato attuale porta a riconoscere le seguenti criticità:
1) non corrispondenza dello stato attuale rispetto alle previsioni originarie del piano attuativo sia per la mancata realizzazione che per il differente uso effettuato nel tempo.
2) mancata dotazione dell'insediamento per quanto concerne i servizi connessi con la residenza e per i servizi pubblici e/o di interesse pubblico.
3) non adeguata presenza di spazi per socializzare e per rendere possibili le “relazioni di comunità”.
4) si tratta di una periferia che si è formata per successive addizioni di complessi immobiliari, frammentati, che risentono della mancanza di una visione unitaria, dove i “luoghi” quasi sempre sono poco identitari per il quartiere.
5) la gestione degli spazi è spesso incerta e non definita; la ripartizione delle competenze tra AREA e Comune non è sempre chiara e questo crea delle “zone bianche” che diventano sotto l'aspetto istituzionale “terre di nessuno”.
6) la mancanza di presidi negli spazi pubblici o di uso pubblico porta ad occupare quelle aree per usi privatistici, differenti da quelli per le quali erano state originariamente previste, creando in tal modo “disfunzioni” rilevanti sotto l’aspetto sociale e della qualità dell’abitare.
7) gli isolati costituiti da lotti residenziali privati presentano spesso criticità tipo morfologiche, risentono della mancanza di una pianificazione unitaria a monte e talvolta (vedi via delle Doline) si appoggiano ad una maglia stradale senza sottoservizi e quasi impossibile da percorrere.
LE PREVISIONI DEL PROGRAMMA INTEGRATO
Per trovare soluzione alle suddette criticità è fondamentale prendere atto che non è sufficiente prevedere, a seguito degli studi effettuati, le migliori soluzioni urbanistiche, le più efficaci norme di tipo edilizio e i migliori progetti di opere pubbliche; tutte le misure di carattere edilizio/urbanistico/infrastrutturale sono utili se funzionali ad un progetto sociale che coinvolga gli abitanti del quartiere.
Tutte le scelte di pianificazione e di progetto devono essere funzionali a risolvere contemporaneamente le “problematiche sociali”, devono essere condivise con gli abitanti attraverso un processo partecipato che consenta tutte le eventuali rimodulazioni richieste dagli stessi.
Il processo partecipato è stato avviato attraverso le iniziative condotte dal DICAAR dell’Università di Cagliari che ha coinvolto tutti i portatori di interesse; i principali interlocutori sotto questo profilo sono stati i comitati di quartiere, le associazioni, le parrocchie, gli abitanti del quartiere e tutti coloro che, in qualche modo, sono coinvolti nella vita del quartiere.
Le analisi e gli studi effettuati hanno consentito di individuare una strategia di intervento che verte principalmente su tre assi:
- quello relativo al patrimonio residenziale pubblico e privato, al fine di verificare tutti gli interventi necessari per riqualificare il parco alloggi attuale, considerando tutti gli aspetti che incidono sulla qualità dell'abitare;
- quello relativo alla dotazione di servizi, considerando tutte le tipologie dei servizi, dai servizi connessi con la residenza ai servizi generali;
- quello relativo agli usi e alla qualità urbana degli spazi pubblici o di uso pubblico.
Per quanto riguarda il patrimonio residenziale pubblico e privato, l'analisi effettuata ha consentito di individuare le seguenti tipologie di intervento:
- tessuto residenziale da sostituire con interventi di ristrutturazione urbanistica;
- tessuto residenziale da ristrutturare anche con modifiche di sagoma;
- tessuto residenziale da ristrutturare, senza modifiche di sagoma rilevanti.
- tessuto residenziale da conservare nel quale sono possibili interventi di adeguamento tecnologico e di efficientamento energetico.
Una particolare attenzione è stata posta sulle condizioni di accessibilità presenti nel quartiere e sulle relazioni con le altre parti della città. Al riguardo si è ritenuto opportuno individuare in modo distinto le seguenti tipologie di connessione:
- connessioni dei grandi parchi urbani (dorsali urbane):
- connessioni pedonali protette, con possibile utilizzo per le biciclette, interne al quartiere e/o di raccordo con le dorsali urbane.
Per quanto concerne gli interventi sull'”armatura degli spazi pubblici e di uso pubblico” da riqualificare sono state individuate le seguenti tipologie di sistemazione:
- sistemazioni a verde attrezzato con netta prevalenza di superfici naturali;
- sistemazioni a piazza con presenza di pavimentazioni minerali.
Più in particolare, le aree con le sistemazioni a verde possono essere utilizzate per:
- spazi gioco per i bambini.
- spazi ricreativi per gli anziani.
- spazi per lo sport in relazione alla loro dimensione: playground per il basket, gioco del calcio, calcetto e/o paddle.
Le aree con le sistemazioni a piazza possono essere utilizzate per:
- ospitare aree con arredi per attività di ristorazione all'aperto;
- ospitare piccoli eventi e, in relazione alla loro dimensione e posizione, mostre all'aperto, mercatini tematici, etc.
- ospitare punti di informazione per comunicare le politiche di rigenerazione del quartiere, le nuove opportunità a disposizione degli abitanti, etc.
Sono, inoltre, individuati gli spazi e/o i fronti da utilizzare per la street art in quanto strumentale per il raggiungimento degli obiettivi di riqualificazione dei quartieri periferici, utile a creare o rafforzare i valori identitari dello specifico contesto.
IL PROCESSO PARTECIPATO CON GLI ABITANTI E CON TUTTI I PORTATORI DI INTERESSE: UN MODELLO SPERIMENTALE PER LA PARTECIPAZIONE E L’AZIONE
Sono previste attività di coinvolgimento e partecipazione degli abitanti e dei soggetti sociali ed economici operanti nei quartieri al fine di identificare, scegliere, specificare, e in alcuni casi co-progettare e implementare interventi, progetti e politiche.
Tale volontà parte dalla consapevolezza che spesso le previsioni e le norme di piano non sono da sole in grado di dar luogo a processi di rigenerazione dei quartieri e che questi richiedono un coordinamento degli interventi “dall’alto” con le pratiche di organizzazione “dal basso”.
Le azioni previste fanno seguito alle attività di ricerca e al processo di partecipazione, co-progettazione e co-azione avviato nel 2020 dal Dipartimento di Ingegneria Civile, Ambientale e Architettura dell’Università degli Studi di Cagliari nei quartieri di Is Mirrionis e San Michele che ha coinvolto numerose associazioni culturali e di promozione sociale, scuole, parrocchie, esponenti di enti e soggetti che operano nel quartiere, organizzazioni anche spontanee e temporanee di cittadini, abitanti e studiosi del luogo coinvolti nella vita del quartiere, che hanno permesso di mettere a sistema un articolato quadro di conoscenze sull’evoluzione dei quartieri, sulle pratiche sociali di uso degli spazi pubblici, sulle intenzioni, esigenze, aspirazioni e prospettive di rigenerazione del quartiere.
Con il Programma Integrato si intende consolidare ed estendere tale processo a tutta l’area di riferimento, in maniera da rendere tali attività di partecipazione, co-progettazione e co-azione sistematiche, persistenti, e finalizzate ai complessivi obiettivi di rigenerazione, tramite la costituzione di un Laboratorio Urbano per la rigenerazione dei quartieri in partenariato con l’Università di Cagliari e con una rete di soggetti locali da coinvolgere durante le diverse fasi del processo.
Il percorso per la definizione del Programma Integrato: la “visone condivisa” e lo “spazio del progetto”
Il percorso che dovrà essere sviluppato dal Laboratorio Urbano comprende attività che si articolano su due piani:
1. la costruzione partecipata di una “visione condivisa”, ovvero un insieme di obiettivi generali e di durata medio-lunga;
2. lo “spazio del progetto” che identifica l’insieme degli interventi, misure e politiche nell’ambito del complessivo processo di rigenerazione, le loro priorità e le condizioni di fattibilità ed efficacia, da realizzare nel breve e medio periodo, coordinando gli interventi dell’amministrazione con le capacità di auto-organizzazione e le iniziative dei soggetti sociali e degli operatori economici.
I PROGETTI DEL PROGRAMMA INTEGRATO: LE AZIONI DA REALIZZARE
Nell’ambito del percorso di completamento del Programma Integrato di rigenerazione dei quartieri, le attività del “Laboratorio urbano” sono tese a:
1) identificare l’insieme degli interventi, misure e politiche da attuare nel breve e medio periodo;
2) stabilire le loro priorità e le condizioni di fattibilità ed efficacia;
3) curare la realizzazione e l’implementazione, con il coinvolgimento dei soggetti locali, degli interventi sperimentali;
4) accompagnare le progettualità con la definizione e co-progettazione di modelli di co-gestione, organizzativi e di utilizzo degli spazi pubblici e collettivi;
5) favorire la partecipazione a bandi e linee di finanziamento per le progettualità legate alla rigenerazione urbana.
Le attività sono articolate in due linee identificate dalle previsioni del Programma Integrato:
a) Patrimonio edilizio residenziale pubblico e privato;
b) Usi e qualità di spazi pubblici e di uso pubblico.
Patrimonio edilizio residenziale pubblico e privato
Modelli di intervento sul patrimonio edilizio. Questa linea di attività, in particolare, è tesa a predisporre ipotesi di modelli di intervento sul patrimonio edilizio, individuando soluzioni per la loro fattibilità economico-tecnica, e le condizioni per la loro desiderabilità e sostenibilità sociale. Dato che tali condizioni di fattibilità, desiderabilità e sostenibilità in molte circostanze, specie negli interventi di ristrutturazione con modifiche di sagoma e soprattutto in quelli di sostituzione edilizia, possono presentare rilevanti esigenze di coordinamento tra i diversi soggetti implicati nell’intervento, particolare sforzo sarà posto sull’individuazione e la costruzione dei presupposti e delle condizioni sociali, economiche e giuridiche.
Usi e qualità di spazi pubblici o di uso pubblico
Oltre a stabilire le modalità di trattamento e riqualificazione di tali spazi, previste nel Programma Integrato, il percorso di attuazione attraverso il processo di coinvolgimento e di co-progettazione sarà teso a:
a) consolidare e integrare il “censimento” e la mappatura del patrimonio degli spazi esistenti, già in parte sviluppato dal DICAAR: dagli spazi aperti (parchi, piazze, giardini), che risultano strategici ai fini del progetto per localizzazione e caratteristiche spaziali, agli edifici pubblici e ad uso collettivo presenti e potenzialmente riutilizzabili; le attività comprendono anche la ricerca e la ricostruzione degli assetti di proprietà. Si veda l’allegato 1 per un quadro più completo;
b) definizione degli usi potenziali di ciascun bene (attività culturali, istruzione, spettacolo, ecc.), valutata in via preliminare sulla base delle caratteristiche (tipologiche e dimensionali) dello spazio disponibile e, in una fase successiva, attraverso un confronto pubblico con i potenziali gestori e fruitori. In questo processo saranno coinvolti gli abitanti, le istituzioni pubbliche, le associazioni, e tutti gli operatori sociali che potranno esprimere le proprie idee e rappresentare le loro necessità, per la creazione di progetti di gestione condivisa;
c) valutazione dei costi necessari per l’attivazione degli spazi e delle risorse potenziali e progettazione di un modello di gestione sostenibile;
d) implementazione di un circuito di “distretto culturale diffuso”, basato sul modello NeighbourHUB già co-progettato con il supporto del DICAAR, finalizzato a concedere gli spazi in uso temporaneo a operatori, associazioni e gruppi culturali, educativi e sociali;
e) realizzazione di interventi sugli spazi pubblici in modalità di autocostruzione collaborativa con il coinvolgimento di scuole, associazioni e abitanti del quartiere. Questi interventi intendono attivare un processo di rigenerazione urbana attraverso la progettazione e la realizzazione di piccole architetture e dispositivi capaci di moltiplicarne gli usi e di rendere un luogo accogliente e aggregante per le comunità che abitano e frequentano questo spazio e i servizi adiacenti. Oltre alla trasformazione dello spazio fisico, tali interventi mirano ad aumentare la consapevolezza dei partecipanti sul valore dello spazio pubblico, per riconoscerlo come spazio proprio, di cui avere cura. E’ previsto il coinvolgimento e la partecipazione di quelli che sono/saranno i principali fruitori dello spazio, in particolare i bambini e le bambine delle scuole, le associazioni sociali e culturali che operano nella zona, nonché i cittadini che vorranno essere coinvolti nella riflessione sul futuro dello spazio oggetto della trasformazione.
Urban kit. Il Laboratorio Urbano elaborerà le linee guida e gli elaborati progettuali finalizzati alla realizzazione sperimentale di prototipi di moduli multifunzionali, offrendo soluzioni architettoniche e di arredo per ospitare nuove “opportunità” urbane (per esempio, piccole attività commerciali, di ristoro o di servizio anche temporanee, punti di aggregazione, strutture di riparo e a supporto di fruizione delle aree ambientali, ecc.) laddove vi può sussistere domanda, ma le tipologie edilizie a livello stradale o lo spazio pubblico non sono predisposti ad ospitarle.
I principi costruttivi di tali moduli sono la loro ripetibilità, la possibilità di smontaggio degli elementi costruttivi, la costruzione a secco, il riciclo delle materie prime, il riuso degli elementi costitutivi e la possibilità di una reversibilità integrale.
Come strumento di rigenerazione, tali soluzioni modulari, se impiegate in modo diffuso, possono contribuire a vivacizzare i contesti urbani, ad offrire l’opportunità di “primo innesto” delle attività commerciali, a divenire piccoli presidi degli spazi pubblici e delle aree verdi (“gli occhi sulla città”), e a favorire il comfort degli spazi pubblici e la qualità urbana percepita.
Lo schema di lavoro prevede due fasi:
(1) Progetto: una serie di incontri per riflettere sullo spazio pubblico e progettarlo in maniera condivisa attraverso disegni e l’uso dei materiali che verranno utilizzati nel progetto;
(2) Autocostruzione: un’attività nella piazza finalizzata alla realizzazione diretta del progetto.
A titolo di riferimento si riportano immagini di alcuni interventi precedenti, realizzati con gli studenti di architettura dell’Università di Cagliari:
Progetto SelegasLab (Selegas, 2023) – Piazza Emilio Lussu a Selegas
Progetto OraniLab (Orani, 2021) – Parco Padre Cavada
Progetto CER-CA Piazza Medaglia Miracolosa (Cagliari, 2023) Intervento "tattico" con bambini della Scuola Medaglia Miracolosa nell’ambito del progetto Comunità Energetica Rinnovabile in Piazza Medaglia
Al fine di realizzare quanto sopra sono previste le seguenti azioni:
- Convocazione di un Tavolo tecnico coordinato dal Servizio Pianificazione strategica e territoriale al quale devono partecipare i referenti dei Servizi comunali coinvolti nel Programma integrato (Politiche sociali, Lavori pubblici, Patrimonio, Opere strategiche Mobilità Infrastrutture viarie e reti, Verde pubblico, Cultura e sport), i referenti dell’Agenzia Regionale per l’Edilizia Abitativa (AREA) e dell’Assessorato Regionale Enti locali Finanze e Urbanistica – Direzione generale del Demanio e Patrimonio
- Costituzione del “Laboratorio urbano – Rigenerazione periferie” coordinato dal DICAAR dell’Università degli studi di Cagliari, al quale partecipano, in relazione agli specifici obiettivi da raggiungere e alle attività da eseguire, i soggetti sopra indicati del Tavolo tecnico, il soggetto esterno incaricato di eseguire tutte le attività necessarie a realizzare il processo partecipato, gli abitanti del quartiere e tutti i portatori di interesse;
- Il “Laboratorio urbano – Rigenerazione delle periferie” dovrà realizzare, secondo le modalità indicate in premessa, le seguenti attività:
a) Definizione delle possibili ipotesi di intervento per la riqualificazione del patrimonio edilizio privato e pubblico, tenendo conto di quanto già accertato in generale sullo stato di conservazione degli edifici, sugli impianti tecnologici e sulle prestazioni energetiche degli stessi;
b) Elaborazione di studi di fattibilità tecnica ed economica, attraverso il coinvolgimento degli abitanti e dei portatori di interesse, per la riqualificazione dei seguenti siti pubblici:
b.1) aree destinate ad attività sportive nell’area libera di via Is Cornalias. , ricompresa nell’Ex piano di zona “Sacripanti”;
b.2) aree destinate ad attività ludico ricreative e di aggregazione sociale nel polo della Chiesa di Sant’Eusebio;
b.3) asse urbano di via Monsignor Piovella, dorsale del quartiere di Is Mirrionis e strada di connessione tra i parchi di Monte Claro e di San Michele;
b.4) aree sulla via Is Mirrionis (lato colle di Tuvumannu), contenenti attrezzature pubbliche quali la chiesa e le contermini aree sportive;
b.5) aree destinate a standard a servizi in prossimità del nucleo di edilizia residenziale pubblica di via Castelli e in corrispondenza del “catino” di Tuvixeddu , accessibile dalla via Montello;
b.6) aree di connessione tra il quartiere di Sant’Avendrace e il Parco urbano di San Paolo;
b.7) aree del quartiere di San Michele ricomprese tra la chiesa, via Bosco Cappuccio e viale Monastir.